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Luciano
si racconta
"Nacqui nel millennio scorso da pochi ma onesti
genitori. Scrissi la mia prima, orrenda poesia,
all'età di otto anni e da allora non ho ancora
smesso nonostante sia stato diffidato più
volte. Scrivo in italiano ed in vernacolo livornese,
in versi sciolti o legati alla metrica sui più
svariati argomenti. Amo la satira, la riflessione
(poco perché costa fatica!), l'amore e la
comicità ma non disdegno l'autoironia. Cerco
di usare parole spicciole e comprensibili senza
arrampicarmi sugli specchi oleosi dell'aggettivo
desueto, del verbo ricercato o vocabolo della festa,
prediligendo la risata al pianto, la presa in giro
alla massima immortale.
Comunque sono poeta a trecentosessanta gradi di
cui dodici di buon vino toscano!
Umanamente ho tanti di quei difetti da poter essere
citato ai fanciulli come ottimo cattivo esempio
ma, quando riesco a far combaciare un paio di neuroni,
credo di aver qualcosa da dire e far leggere.
Saluto tutta la schiera degli autori e poetesse
con particolare predilezione nei confronti di coloro
che sono pazzi come me considerando il sottoscritto
la follia costruttiva e la razionalità mortifera.
Grazie se avete letto fino a qui."
Luciano |
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