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Stradario
di Livorno



 
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Via dei Fabbri

Fabbricotti (rione)

Viale Fabbricotti
ebbe questo nome nel 1958, anno in cui fu realizzata. Prende nome dalla vicina villa Fabbricotti (già villa Franceschi), sede per molti anni della Biblioteca Labronica e del Museo Fattori. Anche il viale Boccaccio fra il 1927 e il 1950 si chiamerà viale Fabbricotti.

Via del Fagiano
in origine si chiamava via Valsovano dal nome della villa che qui si trova, con entrata da via Venuti e dove soggiornò Percy Bysshe Shelley tra il 1819 e il 1821. La villa appartenne a Pietro Domenico Valsovano fino al 1792. La strada ebbe il nome attuale verso il 1820.

Via Fagiuoli
da prima del 1846 si chiamava via dello Spalto San Cosimo, poi le fu assegnato il nome attuale con riferimento alla famiglia il cui più noto rappresentante fu l'industriale e filantropo Benedetto Fagiuoli (1752 - 1814).

Via Falcone e Borsellino
in origine si chiamava via dei Gesuiti, poi ebbe la denominazione di via dei Milanesi e infine ebbe il nome attuale dopo la morte del giudice Borsellino.

Via Domenico Falcucci
scrittore e patriota (1835 - 1895). Strada di Quercianella che ebbe questo nome nel 1930.

Via dei Fanciulli
fu senza nome (ma comunque popolarmente nota come via Traversa) fino al 1860 quando ebbe il nome attuale che si riferiva alla scuola, ormai scomparsa, alla quale la strada conduceva.

Via Elio Fantini

Piazza Giovanni Fattori
piazza di Quercianella che ha questo nome dal 1946.

Viale Giovanni Fattori
originariamente anonimo, nel 1913 si chiamò viale Rosolino Orlando (che fu presidente dell'Istituto Case Popolari), nel 1928 si chiamerà viale Principe di Piemonte e nel 1946 ebbe il nome attuale. Anche l'attuale viale dei Macchiaioli a Quercianella si chiamò viale Fattori, dal 1927 al 1946.

Via delle Fattorie

Via del Felciaio
il nome si riferisce all'omonimo ruscello che qui scorre e che anticamente si chiamava Feliciaio (probabilmente dal latino filix, "felce").

Via Galileo Ferraris
strada costruita nel 1957 e così nominata nel 1960.

Via Lina Ferretti Mannocci
vittima della strage di Bologna.

Via della Ferrovia

Piazza Francesco Ferrucci
ebbe questo nome il 1 febbraio 1930, in precedenza era senza nome.

Via della Fiera di Sant'Antonino
ebbe questo nome nel 1952 in riferimento alla fiera che si tiene ogni anno in occasione della festa di Sant'Antonio a cui è intitolata la piccola cappella ("Sant'Antonino") costruita prima del 1686. La cappella si trova ancora oggi in via Provinciale pisana, nel rione di Fiorentina, dove si svolge la fiera stessa. Indicazione del 1686: chiesina a cupola, posta in cura di San Martino, luogo detto Sant'Antonino, confina: via Pisana, via che va alle Vigne, via delle Colline (attuali via Provinciale Pisana, via del Vigna e via delle Sorgenti).

Via Filippelli

Filzi (rione)
prende nome da via Filzi, che ne costituisce il limite settentrionale. Popolarmente il rione è chiamato Sciangai perché quando fu costruito nel 1931 era lontano dal centro cittadino e perché poi risultò essere abbastanza affollato.

Via Fabio Filzi
in origine si chiamava via del Camposanto nuovo perché conduceva al cimitero comunale "I Lupi", poi nel 1930 le fu dato il nome attuale. Indicazione del 1814: nuova strada che conduce al nuovo cimitero, nei due tronchi, che uno dalla Bastia dei signori Michon va alla casa delle Cateratte e l'altro da detta casa delle Cateratte al ponte della Cigna.

Via Finlandia

Scali Finocchietti
in origine il nome si riferiva solo al tratto fra le attuali via Pollastrini e via del Porticciolo perché qui la famiglia Finocchietti aveva il proprio palazzo. Nel 1784 questo tratto fu rinominato scali del Porticciolo, mentre il tratto fra via Pollastrini e gli attuali scali del Corso si chiamava scali delle Farine. Successivamente entrambi i tratti furono posti sotto la denominazione di scali delle Farine, ma nel 1797 fu di nuovo imposto il nome di scali delle Farine a tutta la strada; infine il 25 febbraio 1887 fu ripristinato il nome di scali Finocchietti. I rappresentanti più noti di questa famiglia furono l' ambasciatore e maresciallo Giuseppe Finocchietti (1702 - 1782), e il fratello cardinale Ranieri Finocchietti (1710 - 1793). Nel fosso antistante la strada si svolgeva l'8 settembre di ogni anno il "palio delle barchette", che fu soppresso il 7 marzo 1844.

Via Umberto Fioravanti
scultore (Livorno, 1882 - 1918). La strada ha questo nome dal 1934.

Piazza del Fiore

Fiorentina (località)

Via Fiorenza
la strada fu realizzata nel 1846 nei campi coltivati con il nome di via della Fiorenza, poi nel 1871 ebbe il nome attuale.

Bacino Firenze

Via Firenze
parte della via Aurelia così chiamata dal 3 settembre 1938. In passato su questo stesso tracciato si trovò la strada delle Cantine e delle Fornaci.

Via Fiume
dal 1634 si chiamava via del Giardino, poi il 21 dicembre 1918 le fu assegnato il nome attuale. Il vecchio nome si riferiva al giardino adiacente al Palazzo Pretorio che nel 1847 esisteva ancora e si chiamava "giardino della Prefettura". Nel 1846 furono demoliti alcuni edifici militari in fondo alla strada, che risultò così unita alla darsena. In questa strada si trovavano le mura costruite dai Pisani nel 1392 e ancora oggi un rudere del vecchio Bagno penale delle galere (costruito nel 1602) affiora da un'aiuola adiacente all'attuale palazzo della Questura. Qui si trova anche il monumento ai caduti civili della seconda guerra mondiale, realizzato nel 1966 dallo scultore Vitaliano De Angelis.

Via dei Floridi
in origine parte di scali del Teatro, assunse poi il nome attuale in riferimento all'Accademia dei Floridi (detta anche "del giardinetto"), un sodalizio culturale la cui prima sede fu dal 1722 in via Strozzi ma che nel 1848 si trasferì al teatro San Marco.

Via della Fociarella
strada di Valle Benedetta, ebbe questo nome dopo il 1867. La Fociarella è una delle cinque sorgenti che in origine alimentavano l'acquedotto di Colognole, che a sua volta alimenta la città.

Via della Fonderia
si chiama così da prima del 1846, dal nome della fonderia di ferro Hoppner qui esistita.

Via Enrico Fontana

Via della Fontanella
già parte di via del Pino, nel 1951 le fu assegnato questo nome, con riferimento al torrente omonimo che attraversa.

Via Giorgio Fontanelli

Via Voltolino Fontani pittore

Via di Fonte di Santo Stefano
prende nome dalla fonte che a sua volta fa riferimento alla vicina chiesa dedicata a questo santo e la cui esistenza è attestata già nel 1247. La fonte era alimentata da un acquedotto risalente al 1156.

Scali delle Fontine
avevano questo nome da prima del 1846 ma nel 1900 scomparvero con l'interramento del fosso e la realizzazione di viale Caprera. In anni recenti però il tratto iniziale del fosso è stato riaperto ed è stato ripristinato anche il nome della strada.

Via delle Fornaci
ebbe questo nome dopo il 1846 con riferimento ad una località  omonima situata presso Banditella. Prima del 1784 anche via del Mulino a vento si chiamava via delle Fornaci, con riferimento alle fornaci di mattoni utilizzati per costruite le mura della città.

Via del Forte dei Cavalleggeri
ebbe questo nome nel 1846 e univa il viale Italia a via San Jacopo. Nel 1866 fu rettificato il percorso e unita a via Carlo Mayer. Prende nome dal Forte dei Cavalleggeri costruito nel 1595 sull'attuale Terrazza Mascagni e demolito nel 1872.

Via del Forte San Pietro
il nome si riferisce all'omonimo forte costruito nel 1682 in questa strada. Il primo tratto si chiamava via San Marco da prima del 1784 poi verso il 1817 assunse il nome attuale. Si chiamava anche via San Pietro da prima del 1784.

Scali della Fortezza Nuova
hanno questo nome da prima del 1784 con riferimento all'attigua Fortezza Nuova, costruita nel 1590 e ridotta alle dimensioni attuali nel 1697.

Piazza della Fortezza Vecchia
in origine si chiamava piazza dei Grani in riferimento alle "buche da grano", cisterne a mattoni ognuna delle quali aveva la capacità  di 600 sacchi (ogni sacco equivale a 73,09 litri) che dovevano servire in caso di carestia. Poi ebbe il nome attuale in riferimento alla prospiciente fortezza costruita nelle forme attuali negli anni fra il 1525 e il 1534 inglobando il Mastio di Matilde (anteriore all'anno 1000) e la Rocca nuova (del 1374). Il palazzo all'angolo con via San Giovanni (attualmente sede della Guardia di Finanza) fu costruito nel 1543 al posto dell'antica chiesa di Santa Maria e Giulia, esistita fino al 1525 con il suo cimitero. La chiesa era anteriore al 1160 e probabilmente ebbe il doppio titolo nel 1268. Secondo lo scrittore Aldo Del Lucchese però dall'esame di antichi documenti la chiesa potrebbe essere esistita fino agli inizi del XVII secolo.

Via Ugo Foscolo
ebbe questo il 15 novembre 1911, anno in cui la strada fu realizzata.

Via Fosse Ardeatine
ebbe questo nome nel 1966.

Via Oreste Franchini
patriota (Livorno, 1834 - 1907). Fino al 1907 si chiamò via dei Casini con riferimento ai Casini di Ardenza, un grande complesso residenziale costruito intorno al 1841 e destinato alla villeggiatura al mare. La "Società  per azioni dei casini e bagni di mare all'Ardenza", proprietaria del complesso, avanzò la richiesta di destinare alcuni locali ad un casinò ma proprio in quel periodo il governo granducale proibì il gioco d'azzardo. In conseguenza di ciò la società  entrò in un giro di controversie, litigi, debiti e passaggi di mano, finché si sciolse nel 1871. La strada ebbe il nome attuale l'11 marzo 1907.

Via Francia

Via di Franco
fin da prima del 1784 la strada era divisa in due tratti, il primo (da via Cairoli a via Sant'Omobono) si chiamava strada Franco e in seguito via del Giardino del governatore e via degli Ebrei, mentre il secondo (da via Sant'Omobono a via del Cardinale) si chiamava via Recanati e in seguito via San Bernardo. Nel 1872 i due tratti furono unificati sotto l'attuale denominazione ma nel 1939 in seguito alle leggi razziali il nome fu cambiato in via Giorgio Pazzini, combattente fascista caduto nella guerra civile spagnola. Il 28 febbraio 1945 fu ripristinato il nome attuale. Franco e Recanati sono i nomi di due famiglie di origine ebraica che abitavano e possedevano immobili in questa strada. L'incrocio fra via di Franco, via del Tempio e via Cairoli si chiamò "quattro cantonate degli Ebrei".

Via Dino Frangioni

Via Anna Frank

Via Fraschetti
si chiamò così dopo il 1846, dal nome della famiglia che qui possedeva immobili.

Via Enzo Fregosi

Via Renato Fucini
scrittore (1843 - 1922).

Via dei Fulgidi
la strada fu realizzata nel 1862 e prese nome dall'Accademia dei Fulgidi, un sodalizio letterario costituitosi nel 1842 e che ebbe sede in questa strada, allo scomparso teatro Rossini. Si chiamava anche via dei Magazzini.

Via Funaioli
ebbe questo nome dopo il 1870, in riferimento alle fabbriche di cordami presenti all'inizio del XIX secolo sullo scomparso canale dei Lazzeretti, presso questa strada. All'epoca questa località era conosciuta come "andane dei funaioli".
 
 

IL QUINTOMORO
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