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Il
teatro Goldoni di Livorno nasce nella prima metà
dell'ottocento, durante il governo dei Lorena. L'architetto
che lo idea, Giuseppe Cappellini, è improntato
allo stile neoclassico. Occorrono quattro anni di lavori
e il primo nome che viene imposto è "Imperiale
e Regio Teatro Leopoldo" in onore del granduca Pietro
Leopoldo II°. Ha una cupola luminosa in cristallo
che permette anche spettacoli diurni e persino circensi,
cupola che si colloca nella storia dell'architettura in
vetro e ferro. L'opera viene inaugurata il 24 luglio 1847.
Gli inizi non sono facili perché la concorrenza
è troppa da parte del teatro Avvalorati, del San
Marco, del Rossini e poi del Politeama. Nel corso degli
anni la struttura conosce alti e bassi, degradi e rinascite,
nonché alcuni passaggi di proprietà. Solo
nel 1860 assume il nome definitivo di "Regio Teatro
Goldoni". Nel 1890 tocca il suo apice con la rappresentazione
di Cavalleria Rusticana di Mascagni
che attira molte personalità dell'epoca.
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Durante
la seconda guerra mondiale è requisito dagli alleati
per organizzarvi rappresentazioni, fra le quali la più
famosa è quella che vede protagonista Frank Sinatra.
Sopravvissuto ai bombardamenti, è poi dichiarato
inagibile a metà degli anni ottanta e infine espropriato
nel 90. Ora è patrimonio del Comune e custodisce
al suo interno anche alcuni cimeli di Mascagni.
Il Goldoni ha ospitato, e continua a ospitare, grandi cantanti,
compositori e attori delle migliori compagnie: Galliano
Masini, Pietro
Mascagni, Enrico
Caruso, Beniamino Gigli, Mario del Monaco, Eleonora
Duse, Ermete Zacconi, Paolo Stoppa, Enrico Maria Salerno,
Giulio Bosetti. Vi sono state rappresentate opere di Verdi
e di Puccini: Macbeth, la Boheme, Manon Lescaut, Tosca,
Madame Butterfly. Ha accolto anche le prime proiezioni cinematografiche.
Nel 1920/21 è stato sede del congresso socialista
da cui si è staccata la minoranza che, abbandonando
il Goldoni per il teatro San Marco, ha poi dato vita al
partito comunista.
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