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Patrizia
Poli presenta
Coccoluto
Ferrigni |
Yorick
Quando
talor frattanto,
forse, sebben così;
giammai piuttosto alquanto
come perché bensì;
Ecco
repente altronde,
quasi eziandio perciò,
anzi, altresì laonde
purtroppo invan però!
Ma
se per fin mediante,
quantunque attesoché,
ahi! sempre, nonostante,
conciossiacosaché!
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Nel
ritratto di Corcos, Pietro Francesco Leopoldo
Coccoluto Ferrigni (1836 - 1895), in arte Yorick
figlio di Yorick, (con un doppio omaggio prima
a Shakespeare e poi a Sterne), ci appare come
un uomo massiccio, infagottato in un cappottone,
con i baffi folti.
Nato a Livorno, fu un enfant prodige, dalla
memoria strepitosa, che a tre anni sapeva leggere
e a nemmeno sedici si era già iscritto
all'università grazie ad una dispensa
granducale. Vicino alle idee liberali di Ricasoli,
partecipò alla seconda guerra d'indipendenza
e fu poi segretario particolare di Garibaldi,
rimanendo ferito a Milazzo.
Scrittore ironico di nonsense, le sue rime più
famose furono "Parole per musica"
del 1881, che mettevano in ridicolo le melensaggini
dei libretti d'opera.
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Giornalista di razza, fondatore de Il
Fanfulla, ogni giorno su la Nazione pubblicava
un articolo, abbastanza ponderoso, denominato
"Cronache dai Bagni", dove raccontava,
a chi non poteva godere dei piaceri della
Livorno balneare, la vita che si svolgeva
negli stabilimenti sul nostro litorale.
I suoi pezzi avevano grande riscontro
e successo di pubblico e furono anche
tradotti in inglese dal Morning Post.
Yorick descriveva una città che
d'estate cambiava fisionomia e si riempiva
di una folla chiassosa. Ormai non c'erano
più le stanzette dei bagni Baretti,
ora i Pancaldi, i Palmieri, Lo Scoglio
della Regina e gli altri stabilimenti
avevano ampi spazi aperti, dove i frequentatori
passeggiavano e s'immergevano nelle acque
limpide senza più privacy.
I lettori si divertivano con i pettegolezzi,
con le disavventure dei malcapitati fiorentini
che "si facevano spennare nei ristoranti",
con gli inglesi che sguazzavano e si tuffavano,
con i francesi che muovevano le braccia
all'impazzata senza avanzare di un passo
nell'acqua. Immaginavano le grazie delle
donne, che si bagnavano indossando tuniche
ampie e mutandoni alla caviglia, mostrando
comunque sempre più pelle che non
con gli abituali corsetti e crinoline,
accendendo la fantasia maschile o rivelando
qualche difettuccio di troppo. Le mamme
ostentavano le figlie auspicando di maritarle
e i giovanotti in bolletta speravano in
una dote. La talassoterapia era ambita
come cura, mentre il sole era bandito
ed evitato a ogni costo.
"I nostri ospiti riveriti vengono
qui per bagnarsi", dice Yorick, "per
ballare, per passeggiare e per discorrere
… tutte occupazioni da sfaccendati".
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