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"Che tu sia benedetta
per gli attimi di felicità
che mi hai regalato"
Si
conclude così "Le notti bianche" di Luchino
Visconti, film del 1957, basato su un breve romanzo di
Dostoevskij, sceneggiato da Suso Cecchi D'amico e ambientato,
anziché a San Pietroburgo, nella nostra Livorno.
Mario/Marcello Mastroianni vaga per le strade del quartiere
Venezia, fra vicoli e canali, dopo aver passato una giornata
in compagnia della famiglia del capoufficio. S'imbatte
in Natalia/Maria Shell, ragazza straniera, la aiuta in
un momento di difficoltà e se ne innamora. Lei,
però, aspetta lo straniero/Jean Marais, che ama.
Mario cerca d'impedire che Maria e lo straniero possano
incontrarsi di nuovo ma il destino fa sì che ella
ritrovi colui che ha sempre atteso e la breve stagione
di speranza si conclude troppo presto.
L'intrico dei canali e dei ponticelli ha ispirato la produzione,
ma via Grande, via della Madonna e parte del quartiere
Venezia sono stati ricreati a Roma, negli studi di Cinecittà,
poiché il regista desiderava che lo sfondo apparisse
volutamente finto, quasi come una scenografia teatrale.
Persino la nebbia non è stata prodotta con fumogeni
ma con kilometri di tulle.
Il film è stato ideato a Castiglioncello, nella
villa di Suso Cecchi d'Amico.
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