Mestieri di un tempo:
I lustrascarpe
a cura di Fabio Marcaccini


C'era bisogno di guadagnare... c'era voglia di lavorare.
Era il tempo del dopoguerra, quando le macerie dei bombardamenti lasciavano presagire che prima o poi, ci sarebbe stata anche la ricostruzione.
Intanto però, camminando per le strade, le scarpe si impolveravano facilmente. In tanti, per portare due soldi a casa, impegnavano le loro giornate nelle vicinanza del porto, magari, o per le strade cittadine in attesa di qualche militare americano o signorotto del momento che necessitasse di lucidare le proprie scarpe.
Ed è così che tanti livornesi, si adopravano quotidianamente. Chi, dotati di "poltrona" per migliorare il servizio dando pure comodità al cliente, chi invece di solo panchetto dove far poggiare il prezioso piede.
Tutti però muniti di un sacco di accessori depositati nella cassetta poggiapiede: boccette e boccettine di liquidi e contenitori di paste colorate, spazzole e pezzi di panno.
Eppoi... tanto olio di gomito per ridare lucentezza e colore anche alle scarpe più vecchie.

 
 
 

IL QUINTOMORO
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