Livorno nel Mondo con gli occhi dei giovani
Buongiorno signor Futuro
Il tempo non esiste... il Tempo sei Tu... il Tempo è la tua Vita.
di Martina Marcaccini


"Qual è il mio futuro?" Credo che molti di voi guardandosi allo specchio si saranno posti questa domanda.
In un secolo di demoralizzazione generale, i giovani ricercano spesso di sviare a questo interrogativo, convinti di non avere i mezzi per rispondere o perché adagiati nella loro condizione di figli.
Sin dal passaggio dalla scuola elementare a quella media superiore, il signor Futuro bussa alla porta dei ragazzi prospettando loro la prima scelta da prendere. E' un bussare flebile che non vuol spaventare ma semplicemente per ricordare di non essere soli.
Non tutti vivono questo passaggio allo stesso modo. I bambini possono sentirsi appagati per l'autonomia che gradualmente acquistano dai genitori, come allo stesso tempo sentirsi a disagio per l'aumento delle responsabilità alle quali sono sottoposti.
Le scuole medie che trascorrono troppo in fretta con il signor Futuro che aumenta l'intensità del suo bussare che... in un attimo... siamo punto e a capo. Se in precedenza i genitori avevano in parte indirizzato i figli, adesso è il momento nel quale li chiamano ad essere grandi, a farsi carico delle proprie scelte, a seguire le loro aspirazioni.
"E' però possibile capire le proprie aspirazioni a 13-14 anni?" Ma non c'è tempo per pensare a come rispondersi, perché altrimenti... si resta indietro. La corsa frenetica della vita deve continuare.
Gli anni delle superiori sono passati: alcuni li hanno trascorsi serenamente perché hanno già tracciato un progetto da perseguire mentre altri hanno contato i minuti, le ore, i giorni per arrivare al diploma senza neanche un'idea del possibile domani. Quanti in questo tragitto hanno arrestato la loro corsa per buttarsi in lavoretti nella speranza di una lenta scalata lavorativa o per qualche soldo.
E dopo tanto studiare e studiare è arrivato il momento di premiare i "vincitori" ma... colpo di scena... è sempre il signor Futuro a consegnare i diplomi. Ti fissa negli occhi, ti stringe intensamente la mano e con sguardo beffardo ti dice: "E ora?"
Hai cercato tanto di non rispondere a quella domanda ma adesso non ti divide più un portone, sei faccia a faccia con la tua paura più grande: non sei stato in grado di prendere consapevolezza di te stesso e dei tuoi veri interessi? Avresti dovuto concederti più tempo per riflettere.
In un immaginario totalmente pessimistico della vita che si fa realismo, noi dobbiamo essere i diversi per non farci sopraffare dal mondo. Dobbiamo interrogarci spesso per riuscire a conoscerci; essere capaci di scegliere anche di passare dalla strada più lineare e sterrata a quella più tortuosa e difficile se questo può essere utile per seguire le nostre tendenze... i nostri desideri.
Dobbiamo avere dei sogni senza che niente ci possa scoraggiare, perché la vita è nostra... perché la Vita è una sola!

 
 

IL QUINTOMORO
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