Livorno Magazine

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l' EDITORIALE di Maurizio Silvestri
agosto 2007

Il quinto MoroChe bell'effetto fa Venezia in estate nella festa dedicata al quartiere. Quanti bei locali, caratteristici simpatici, tante luci e colori... Poi il buio di un altro lungo anno. Per la gioia dei residenti che possono dormire sonni tranquilli e godersi il prestigio avuto dalla festa (il che significa aumento del valore delle abitazioni).
Effetto Venezia è l'esempio di come e quanto la città può dare se opportunamente valorizzata.  Perchè solo una volta l'anno? Non chiedetelo a noi ma a chi puote ciò che vuole. Ed è ovvio che non bisogna dimandare di più. Eppure tanti vorrebbero risposte mentre il coro muto, come quello della Butterfly si fa sempre più numeroso e mugugna, non a tempo di musica ma mugugna lugubremente lamentandosi perchè a Livorno non solo è difficile trovare qualcosa da fare ma è anche problematico organizzare. Eh sì per chè noi livornesi le feste ed i divertimenti li amiamo tanto ma quando si fanno a casa di altri, ovvero in città o quartieri vicini. Appena sentiamo turbata la nostra tranquillità eccoci subito pronti a chiamare carabinieri, vigili urbani, del fuoco, polizia e protezione civile per far tacere chi rompe. E se chi rompe lo fa anche prima della fatidica mezzanotte è lo stesso. Dopo quell'ora poi è il coprifuoco: tutti a letto e tutti zitti. E la tolleranza che ci caratterizza? Anche quella in estate va in ferie? Certo tanti schiamazzi non fanno piacere e la notte si deve riposare per lavorare il giorno dopo. Ben lo capiscono gli abitanti delle zone del centro che non sanno più cosa inventare per insonorizzare porte e finestre ed evitare di ascoltare canti
e berci che vengono dalla strada. E' vero che a sollazzarsi in quel modo spesso non sono livornesi ma stranieri livornesizzati che prima litigano per donne e droga, poi perchè donne e spacciatori non hanno ricavato abbastanza soldi dalla serata, quindi si pestano per dividersi i guadagni. Ed i livornesi, tappi nelle orecchie e finestre blindate là in casa a smoccolare ed attendere l'arrivo di carabinieri etc per placare animi e spegnere autoradio giù in strada. 
Ma è l'estate, quella delle Miss (anche noi proclameremo la nostra ai Pancaldi) e del sole, del mare, delle belle gite alla Meloria. Già, le secche: fino a quando potremo andarci? Le gite domenicali di chi ha la barca sono minacciate da un lato dagli ambientalisti che non vogliono inquinamenti e dall'altro da un gassificatore che, a detta di molti, avrà un bell'impatto (si fa per dire bello) sull'ambiente e, probabilmente, renderà impossibile la gita alla Meloria. Ma anche in questo caso "vuolsi così colà  dove si puote... e più non dimandare”.
Edizione IL QUINTO MORO
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