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Livorno Magazine:  Archivio Numeri -> Anno 1 - Numero 6 - Agosto 2007 - Livorno Magazine Online.

TOLLERANZA ZERO!
Intervista a 136 nostri concittadini



ragazze livornesiAvevamo iniziato l’avventura della nostra rivista con un paio di editoriali intrisi della storia, quella storia che ha dato vita alla nostra città. Così iniziava il nostro n. ZERO: .....ma soprattutto da grandi innamorati di questa Città Ideale, come la chiamavano i Medici. Una
città che si merita molto anche se non lo sa. Ecco, noi vogliamo dirglielo a Ferdinandone di porto, come era chiamato un tempo il granduca che sovrasta i Quattro Mori.  Vogliamo dirlo a Morgiano ed Alì, a tutti i pirati e discendenti di pirati che popolano o hanno popolato Livorno. Nel nostro, vostro Dna arde da sempre il principio degli uomini liberi. Tolleranti. ...............
Che non hanno mai sopportato imposizioni e soprusi. Che hanno pagato a caro prezzo ogni loro ribellione. E nel nome di quella libertà vogliamo fare informazione, far conoscere passato e presente, dalla cronaca spicciola alle storie più antiche ed anche oscure...  
Nella seconda nostra uscita l’editoriale del direttore riportava:
…per noi, onesti professionisti da anni del mondo della comunicazione, il sogno è creare un qualcosa di bello, dar voce ad una città che ha tanto e può offrire tanto.
Parliamone dei nostri progetti, usciamo da quel limbo nel quale molti ritengono che la città ristagni da anni. Fuori le idee, i progetti. Parliamone insieme. Le nostre pagine sono a disposizione di tutti gli uomini di buona volontà che parlano nel nome della libertà, dell'amicizia e della tolleranza. Gli stessi principi delle leggi livornine e anche della carta dei diritti del cittadino scritta dai padri degli Stati Uniti. Un paragone azzardato? No, no. Carta canta. E nel prossimo numero ve ne daremo le prove. Per ora godetevi la lettura in compagnia del nostro nuovo collaboratore: il Quintomoro. Chi è il Quintomoro? Ma è quello che ha contribuito a creare la città, quello libero nel corpo e nella mente. Il nostro spirito. Ed anche quello dei veri livornesi...           
Libertà... Tolleranza. Parole che si ripetono e certamente non per essere ripetitivi ma piuttosto per sottolineare certi concetti..  Ma oggi che è rimasto del sogno dei Medici? A che punto sono la città ideale e i suoi cittadini liberi? Una mattina scendi per andare a lavoro e come al solito butti un’occhiata alle locandina esposta alla edicola di fronte a casa e, tra le rassegne stampa dei giornali che riportano la cronaca locale, leggi: Viale Italia: da stasera TOLLERANZA ZERO. Più controlli dei vigili su traffico e baracchine. Sul momento non connetti ancora, stanco della giornata precedente trascorsa a lavorare come al solito. Ti fermi al solito bar per il solito caffé che ti scuote definitivamente per attivarti al nuovo giorno e, come un radar, inizi a carpire i commenti della gente che fa colazione, sfogliando la cronaca. 
Vai, ci risiamo. Come tutti gli anni si riattacca con le multe. Perché quando avevano smesso? ...i vigili gli ausiliari del traffico. Tolleranza, tolleranza e della tolleranza che dobbiamo avere noi nel sopportare tanta prepotenza chi ne parla? Chi ci pensa?
Subito ripenso alla “TOLLERANZA ZERO” letta poco prima sulla locandina. Appare chiaro che con quel “noi” il nostro concittadino intendesse parlare dei livornesi come lui. Entro nel discorso e da li parte l’idea di fare una “mini-indagine”.
LE DOMANDE
“Cosa intendi per tolleranza e cosa non tolleri più?”
Un’indagine che non vuole essere preso a campione o a modello per alcun fine né strumentalizzazione ma che, per il rispetto delle stesse persone e del loro pensiero, merita attenzione. Un campione eterogeneo per età, sesso e educazione di 136 persone che si sono prestate nell’anonimato a rispondere cortesemente.
Riportiamo a seguito le risposte più frequenti e quelle più articolate, oltre ad alcune che sono solo tutte da ridere. Così si definisce comunque un piccolissimo spaccato della nostra citta che sarebbe bello poter rendere più attendibile.  Delle 136, 28 persone non hanno dato alcun tipo di risposta negativa.
1) LE MULTE
- quando c’è da fare le multe, vigili e ausiliari ci sono sempre.
- sono un rappresentante e qualche mese fa ho preso 22 euro di multa dagli ausiliari per un ritardo sul disco orario in piazza del Municipio di 20’ dopo aver pagato ben 3 euro per 2 ore di parcheggio. Se penso che non avevo parcheggiato in via Grande per risparmiare 3,50 per la solita sosta e che poi non ho neanche venduto...
- Le multe sul viale Italia? Io è tre anni che sto a Nugola. A fine giornata... Scappo.
2) GLI ZINGARI
- non sopporto più gli zingari; 
- ti vogliono lavare i vetri per forza;
- io evito certe strade e certi incroci per evitare la loro prepotenza. 
- Sono una donna e con le donne loro se ne approfittano; non solo gli uomini, ma anche donne e bambini.
- A certi incroci i vigili non li incontri mai e quando passano... Niente. A noi invece autovelox nascosti, controlli, multe. Evidentemente questa non è più terra nostra. 
- Ti spruzzano per forza quel saponaccio sui vetri. Non li sopporto più.
- Dappertutto li incontri e dappertutto è un continuo essere infastiditi.
3) LO SPORT 
- Non tollero il Pisa in B. 
- Ce l’ho con l’Inter.
- Tutte le tv e soprattutto Rai 3 che ha il tg sportivo della Toscana boicotta sempre il Livorno Calcio.
4) LE TASSE
- Io sono un commerciante onesto e non sopporto più di sentirmi messo tra la schiera degli evasori per forza. 
- Ce l’ho con gli studi di settore. Pretendono di essere oro colato. Vorrei sapere che credibilità avrebbero riscosso quelle attività che si sono trovate a chiudere perché non ce la facevano più ad andare avanti. 
5) LA SOCIETA’
- Ce l’ho con l’euro. M’ha impoverito. Una volta mettevo 10mila lire di gasolio (circa 5 euro); oggi metto 10 euro (circa 20mila lire - 4 volte tanto) e mi sembra di girarci meno.
- Non sopporto più tutti questi drogati. 
- Più che non tollerare più, a me che sono anziana, fa paura tutta questa delinquenza.
- Non sopporto più l’arroganza di tante persone. 
- Non sopporto la prepotenza. 
- La violenza è la cosa che mi fa più paura. 
- Basta con gli extracomunitari. Sono troppi. E tanti non in regola.
- Mi sento continuamente preso in giro. Mi spiego con un esempio: prima la privacy; sembrava non si potesse più nemmeno chiamare la gente per nome che la violavi. Mi chiedo: è giusto invece mettere alla berlina chi non fa gli scontrini. Per l’amor di Dio, è sbagliato. Ma passare la gente per la pubblica gogna non è ancora più vergognoso? Il cittadino oggi è martoriato e basta. Tasse, affitti da capogiro. Oggi per comprare una casa normale non ti basta mezzo miliardo. 
- Non mi fa stare tranquilla questa nuova moda dei "punkabbestia"
6) LA CITTA’
- Bei mi’ spazzini di una volta; ma lo vedete ora quanto è sporca la città?
- Non c’è una strada ammodo. In alcune vie ti sembra di guidare sul ciottolato. 
- Io con tutte queste buche ho sempre paura di cascare.
- Quando monti con la macchina su un tombino, sembra d’essere in treno quando si passa sugli scambi.
7) LA VIOLENZA
- Basta con la violenza negli stadi.
- Tolleranza zero contro i pedofili.
- Io non sopporto più il degrado che regna in certe zone della città. Avevano ragione i Farmacisti della omunale di Piazza Grande.
- Vedo i giovani parecchio arroganti e prepotenti. Specie quando guidano... offendano... Mi fanno paura e subisco. Una volta c’era rispetto.
8) LA POLITICA
- Non sopporto più la guerra per forza e gli interessi dei potenti.
- Ce l’ho coi politici. Tutti.
- Silviooo...
- Basta con Prodi. A casa. 
- Berlusconi difende i ricchi e Prodi non difende noi poveri. 
- Io sono incazzato perché da operaio non mi vedo più rappresentato da una classe politica borghese.
9) LA TELEVISIONE
- Si può dire che Emilio Fede mi sta proprio... non lo sopporto, dai.
- La tv è diseducativa. Ma come si fa a trasmettere programmi dove per gioco si sfasciano auto nuove; dove si fa sesso davanti le telecamere; dove la notte al posto delle maghette di un tempo puoi chiamare in diretta per farti dedicare il primo piano delle tette o di..... E’ una vergogna.
10) VARIE
- Tolleranza? A me tra tasse, bollette e cavoli vari m’assassinano tutti i giorni.
- La tolleranza è una bella cosa... ma siamo sempre i soliti a dover sopportare.
- Non sopporto più niente.
- Potessi me ne andrei dall’Italia.

Insomma... Se questo fosse uno spaccato rappresentativo della città, ci sarebbe davvero da preoccuparsi.
Uno spaccato di vita comunque rimane. Questi pochi o tanti cittadini, 108 su 136 hanno manifestato non tanto il loro dissenso, quanto prima di tutto il loro disagio per una vita quotidianamente sempre più difficile.
E il distinguo importante da fare è che quando contro di loro si inaspriscono con modi poco tolleranti l’applicazione di certe regole, questi replicano non con altrettanta intolleranza ma piuttosto esternando il fastidio epidermico e lo sconforto mentale per le troppe situazioni che non vanno loro a genio. Vittimismo?
Di certo Livorno non è migliore o peggiore di tante altre città: il tutto si colloca in un contesto di insofferenza tutta italiana la cui responsabilità non la si può generalizzare rimettendo semplicemente la croce addosso una volta a Prodi e l’altra a Berlusconi. Sicuramente sconcerto e panico lo abbiamo letto sulle facce di questi livornesi. 
Ci piacerebbe sapere da Francesco e Ferdinando de’ Medici se dopo 401 anni la pensavano così... la loro Città Ideale. 


Articolo di Livorno Magazine pubblicato solo onlineRichiedi il numero in arretrato.